Origine
Medievale (X/XII secolo).
Di quest’epoca, però, rimane solo il campanile; la
chiesa attuale è una ricostruzione operata nel XVII secolo, in quanto la
precedente era molto rovinata.
Descrizione esterna
Si accede al santuario tramite due viali di cipressi: uno pedonale,
l’altro per le automobili.
La costruzione
in pietra non è dotata di una facciata vera e propria: sul lato rivolto verso
ovest, infatti, è presente solo una finestra. Due entrate sono poste sui
fianchi sinistro e destro. Lungo il primo si incontra il campanile tipicamente
romanico (sul quale si aprono feritoie e bifore) e, dietro di esso, un corpo
che fuoriesce da quello principale del santuario: all’interno ospita una
cappella e la sacrestia. Il fianco opposto, con una piccola fontana, è rivolto
verso un ampio sagrato circondato da quindici cappelle decorate da altrettante
formelle in cotto rappresentanti i Misteri
del Rosario; gli altorilievi furono eseguiti dallo scultore Casati di
Inverigo: fu possibile realizzare l’intero complesso grazie alla donazione
della signora Cleo Della Valle negli anni Quaranta del Novecento.
Sporgendosi
verso l’area absidale della chiesa, si può notare l’esterno di una nicchia, non
visibile all’interno, in quanto coperta dalla pala d’altare. Secoli fa, i
caslinesi commissionarono un dipinto per l’altare, ma esso risultò troppo
grande; decisero di rinviare la decisione sul da farsi al giorno seguente ma,
quando arrivarono al santuario scoprirono, con grande stupore, che il dipinto
stava perfettamente nella nicchia che gli era stata assegnata; come prova di
questo miracoloso avvenimento, si indica proprio la sporgenza del muro dietro
l’abside.
Descrizione interna
Il Santuario è diviso in due ambienti il primo dei quali funge da vano d’ingresso. Tra i
due vi è un muro simile ad una facciata: il portale centrale, sormontato da un
timpano spezzato, è affiancato da due finestre con grate di ferro; questo
portale viene aperto solo in occasione delle celebrazioni.
Il secondo ambiente è invece la chiesa vera e propria. Si presenta con un’aula
ad unica navata, alla cui sinistra si apre una cappella dedicata alla Madonna, con statue che
ricordano uno dei primi miracoli: si narra che durante una carestia la Vergine
apparve ad un bambino con un cesto di frutta.
L’attuale pala d’altare del presbiterio è stata donata dal vescovo di Lugano
alla comunità caslinese pochi anni fa, per sostituire la riproduzione
fotografica della copia rubata; tale copia aveva preso il posto del dipinto
originale (databile al XVI secolo), sottratto nel 1991.
I due angeli ai
lati dell’altare sono stati realizzati nel Novecento, così come i simboli degli Evangelisti sulla controfacciata.
Dal presbiterio si accede alla sacrestia, locale che conserva numerosi ex voto.
Sulla parete
destra dell’aula era appeso un dipinto raffigurante San Calocero; la dedicazione a Calocero si deve probabilmente
legare al monastero benedettino di Civate, nel quale furono trasportate le
reliquie del santo.
Bibliografia
c. annoni, Il paese di Caslino d’Erba nel Piano d’Erba.
Memoria storico- statistica, Como
e. fumagalli, Caslino d’Erba. Memorie storiche,
Milano, 1947
f. isacchi, Caslino d’Erba e la sua storia, Milano,
1957
c. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
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