Origine
Medievale.
Secondo una tradizione, il primitivo edificio sorse negli anni
intorno al 1340 quando Elena ed Andreola Pedrali si ritirarono in un terreno di
loro proprietà vicino ad una cappella e vi fondarono un monastero dedicato a
Sant’Andrea. Documenti testimoniano l’esistenza di questo monastero e la fondazione
della chiesa in epoca precedente: nel 1300 secondo alcuni, ancora prima secondo
altri (nel 1246 i milanesi sequestrarono l’abate di Sant’Abbondio e lo
condussero attraverso i boschi di Sant’Andrea –non è ben chiaro in realtà se
questa località debba essere identificata con Brunate). Probabilmente, però, un
luogo di culto doveva già esistere nel VI secolo.
La costruzione
originaria comunque subì modifiche ed ampliamenti nel corso dei secoli: primi
lavori sono documentati nel Quattrocento in seguito all’intervento della beata
Maddalena Albrici; successivamente, nel 1654, su ordine del vescovo di Como fu
quasi completamente ricostruita e negli anni successivi diversi furono gli
interventi decorativi che la riguardarono. Inoltre, tra il 1927 ed il 1932, fu
aggiunto verso occidente un corpo a pianta centrale a causa del notevole
aumento del numero dei fedeli.
Descrizione esterna
L’aspetto esterno dell’edificio è frutto dei rifacimenti novecenteschi
a cui fui soggetto. La facciata, in stile neorinascimentale, è divisa in due
ordini e caratterizzata da numerosi elementi architettonici e ornamentali:
nicchie, lesene, semicolonne, balaustre ed obelischi realizzati in cemento e
graniglie; alla sommità il timpano è decorato dallo stemma del comune di
Brunate e da due arcangeli, Michele ed Uriele (quest’ultimo presente nella
tradizione cristiana antica).
Lungo il fianco
destro sorge la casa parrocchiale, probabilmente sul luogo occupato un tempo
dal monastero, mentre il fianco opposto è contraddistinto da una semplice
facciata con portale, un tempo portale dell’ingresso principale ma spostato in
quest’area durante i lavori del Novecento, e dal campanile, sopraelevato durante
il secolo scorso.
Descrizione interna
Il singolare interno è il risultato dell’aggiunta del corpo
novecentesco alla struttura del Seicento, un’aula ad unica navata con
presbiterio.
L’area costruita nel XX secolo è a pianta centrale sormontata da una cupola con
un affresco, realizzato da Mario Arbatella nel 1939, rappresentante il Paradiso. L’Arbatella è inoltre l’autore
di altri dipinti che decorano le vele, Evangelisti,
e le lunette: dalla controfacciata (con organo ottocentesco) verso destra si
riconoscono la Resurrezione, la Crocifissione, l’Ultima cena e la Natività.
Sulle pareti sono collocate tele di Torildo Conconi del 1934 raffiguranti: San Luigi Gonzaga, l’Angelo custode, San Giuseppe e Sant’Agnese;
un’altra opera del Conconi, la Morte
della beata Maddalena Albrici, è situata sopra l’ingresso laterale.
Prima di
lasciare la zona novecentesca bisogna citare anche l’altare della beata
Maddalena Albrici ed il battistero. L’altare, di fronte all’ingresso laterale, ospita una tela del Conconi con la
beata, figura presente anche sulla lapide in marmo di Musso, di bottega
rodariana, della parete a destra. Il battistero ottagonale è invece caratterizzato da una tela del 1955 di Rino
Gaspare Battaini raffigurante il Battesimo
di Cristo.
Proseguendo nella
chiesa secentesca si incontra sulla destra la cappella dedicata alla Vergine del Rosario, la
cui statua decora l’altare marmoreo; le pareti di tale cappella sono ornate da
due tele del Conconi raffiguranti Sant’Apollonia
e Sant’Agata e da pitture di recente
fattura con i Misteri del Rosario. La
lunetta soprastante reca un affresco del 1890 di Licinio Bianchi con un
episodio della vita di Maddalena Albrici, il Miracolo del pane.
A decorare l’area presbiterale fu chiamato Giampaolo Recchi che lavorò in due
distinte fasi: la prima nel 1679, la seconda nel 1681. Le lunette alla sommità
delle pareti sono affrescate da tre scene: da destra verso sinistra si possono
osservare il Martirio di sant’Andrea,
l’Annunciazione ed il Martirio di san Maurizio (l’altro
patrono di Brunate); la volta presenta la Gloria
di sant’Andrea e Maurizio e, nei pennacchi, i busti di Sant’Ignazio, San Michele
Arcangelo, del Beato Geremia
Lambertenghi e della Beata Maddalena Albrici.
La zona inferiore del presbiterio, invece, ha una decorazione più recente:
l’altare marmoreo settecentesco, con le statue in stucco di San Fermo e San Maurizio attribuite a Stefano Salterio (1786), è ornato da una
pala realizzata all’inizio del Novecento da Antonio Rinaldi, il Martirio di sant’Andrea, mentre le
pareti ospitano quattro Profeti
affrescati nel 1935 da Primo Busnelli.
Di fronte alla
cappella della Madonna del Rosario c’è quella dedicata a san Vincenzo Ferrer, con tela secentesca raffigurante San Vincenzo Ferrer tra i santi Guglielma e
Carlo Borromeo ed affreschi di inizio Seicento sulla volta che
rappresentano episodi della vita del santo. La lunetta reca un dipinto con la Costruzione della chiesa di Brunate,
tratto dalla vita della beata Maddalena Albrici, mentre la lesena sinistra un
lacerto rappresentante San Francesco.
Infine, sulla
parete sinistra tra le due parti della chiesa è conservato un affresco
quattrocentesco risalente all’edificio precedente: si tratta di Santa Guglielma con la beata Maddalena
Albrici, facente parte con ogni probabilità di un ciclo più esteso, oggi
non più esistente.
Bibliografia
e. casnati, Brunate
a. giussani, La chiesa parrocchiale di S. Andrea a
Brunate, Como, 1909
g. ratti, d. pandakovic,
Chiesa di Sant’Andrea a Brunate,
Como, 2010
Accessibilità
Sì.