Altitudine: 960 m s.l.m.
Istituzione: Delib. Giunta Regionale III/38958 del 22 maggio 1984
Ente gestore: Comunità Montana del Triangolo Lariano Via Vittorio Veneto, 16 - 22035 Canzo (CO) Tel: 031/672000
La Pietra Luna si trova ai margini del Pian Rancio, ai bordi del ripido pendio che degrada verso Bellagio, al limitare del parco dell'omonimo ristorante, un tempo colonia estiva. È un masso erratico di gneiss micaceo della forma a tronco di piramide, proveniente dall'Alta Valtellina, dalle dimensioni di 3,25 m di lunghezza circa, 2,8 m di larghezza e 2,6 m di altezza. Qusto masso è noto per essere stato al centro di numerose contestazioni di confine fra la comunità di Bellagio e il feudo abbaziale di Civenna Limonta, feudo dell'Abbazia di S. Ambrogio di Milano.
La pietra deve il suo curioso nome ad una grande incisione a forma di mezzaluna. Alcuni autori la attribuiscono ad origine naturale; altri, come Paolo Ceruti, ritengono che fu probabilmente fatta incidere dall'Abate di S. Ambrogio dopo l'anno 1585, accompagnata dalla sigla "PL" e dal numero 48, che la identificava come "Limite numero 48", a seguito di uno dei vari tentativi di definizione dei confini tra i terreni amministrati dall'Abbazia (Civenna Limonta) e la Comunità di Bellagio. L'incisione "1763" indicherebbe una successiva precisazione dei termini, l'ultima; le altre lettere "PLDB" identificate dall'archeologo Bernardino Biondelli come "Pietra Luna di Bellagio", secondo la ricercatrice Irene Gandola starebbero per Pietra Luna Donarini Buttafava, riferendosi all'adozione di un piccolo Donarini dai nobili Buttafava, privi di figli. Dalla sommità del masso si può godere un meraviglioso panorama sui due rami del Lario. Una leggenda locale narra che il diavolo abbia appoggiato la mano sulla Pietra Luna, lasciandone l'impronta.