Dedicazione
Re
Magi
La dedicazione,
non molto frequente, è legata alla leggenda delle reliquie dei Re Magi,
trasportate dall’Oriente fino a Colonia da Federico Barbarossa: nei luoghi in
cui il Barbarossa sostava con le reliquie venivano edificate chiese intitolate
ai Magi.
Frazione/Località
Carpesino
Origine
Un
documento della parrocchia di Arcellasco data l’edificio al 1519. Però, ricordando
le parole di Fernanda Isacchi, l’architettura farebbe supporre una datazione anteriore;
lo stile è di passaggio tra il tardo gotico e il primo rinascimento: gli archi
ogivali e la volta a crociera costolonata ne sarebbero una testimonianza. Non
molti anni fa, inoltre, il Longoni ritrovò un atto del 1512 che documenta
l’avvio della procedura di separazione dei parrocchiani di Carpesino dalla
parrocchia di San Pietro in Brugora. Un altro documento del 1509 attesta che i
membri della comunità di Carpesino si erano riuniti per discutere
l’edificazione di un oratorio per loro comodità, in quanto costretti a
partecipare alle funzioni religiose di Pontelambro o Brugora.
Descrizione esterna
La chiesa, annessa all’adiacente Villa Nava, presenta un esterno molto
semplice, con facciata a capanna nel quale si aprono il portale d’ingresso e,
superiormente, una finestra circolare.
Descrizione interna
Presenta una pianta ad un’unica navata, divisa in
due campate da un arco ogivale, con il presbiterio quadrato; sulla parete di
fondo si apre una porta che dà accesso alla sacrestia. La decorazione originaria è andata quasi
completamente persa.
Entrando, sulla
controfacciata è possibile notare la
tribuna in legno, ricostruita in seguito ai lavori di restauro degli anni
Novanta, dalla quale, tramite una porta, si accedeva all’adiacente Villa Nava.
Il piedritto destro
dell’arco di trionfo ospita un affresco, databile al XVIII secolo, raffigurante San Rocco.
La parete di fondo del presbiterio, in origine, doveva essere ricoperta
interamente da affreschi, rimasti nascosti dalla calce e da un altare marmoreo
settecentesco fino al 1999, anno in cui furono avviati interventi di restauro.
In realtà, non è rimasto molto dei dipinti: sono visibili solo alcuni lacerti
intorno all’altare; si intravedono, nella zona superiore, una Crocifissione,tra la Vergine
e san Giovanni, e, a destra, i resti di un San
Rocco.
L’affresco
rinascimentale con l’Adorazione dei Magi,
che fungeva da pala d’altare, è stato sottratto illegalmente negli anni
Settanta. La sinopia, rimasta visibile, è stata asportata e collocata
sulla parete sinistra dell’edificio, vicino ad una riproduzione moderna del
dipinto.
Una curiosità: il
26 agosto 1806, nell’oratorio dei Magi il poeta Carlo Porta si sposò con
Vincenza Prevosti.
Bibliografia
f. isacchi,
Le chiese di Erba, in «Quaderni Erbesi»,
V, Como, 1982
v. longoni, Immagini della devozione nel Triangolo
Lariano, Canzo, 2000
v. longoni, Umanesimo e Rinascimento in Brianza. Studi
sul patrimonio culturale, Martellago, 1998
c. meroni,
Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Altro.