bellagio monte_nuvolone
Da Bellagio al Monte Nuvolone
Bellagio

Dal centro di Bellagio si percorre la Strada Provinciale costiera del lago in direzione Como per un chilometro fino alla località Guggiate. Dalla piazzetta della Chiesa di Sant’Andrea si prende a destra e si attraversa tutta la frazione, poi con un ponte si supera il torrente Perlo e si imbocca una stretta scalinata che sale ad incrociare una strada asfaltata che finisce nei pressi di una cascina. Si prosegue sul viottolo che si inerpica a sinistra e raggiunge un vasto terrazzo erboso fra un'impianto di conifere, a destra, e di ulivi e alberi da frutta, a sinistra. Superata la Cascina Cagnanica si sale fra alti muretti rivestiti di edera, poi, trascurando la deviazione a destra per la frazione Vergonese ( Segnavia n° 3), si prosegue in rettilineo fino al paese di Perlo (ore 0.30). Scendendo di pochi metri dalla strada asfaltata che collega Bellagio al Pian Rancio, ci si porta sul torrente alle Gole del Perlo in cui l’acqua scorre spumeggiando fra interessanti marmitte scavate in massi erratici di serpentino, dove un ponte pedonale ad arco collega le due rive. Dalla località Perlo si continua lungo il sentiero indicato dal Segnavia n°4 e sito sulla sponda sinistra idrografica: esso si eleva con una gradinata alla sinistra delle ultime villette del paese, poi supera una cascina e si immerge in un fitto castagneto. Dove la valle si restringe il sentiero ne rimonta il fianco con ripidi tornanti e con lunghi tratti a scalinata. Si raggiunge un ripiano erboso, noto come Bégola, con due cascine abitate discontinuamente. Oltre una colombaia, la traccia del sentiero si allarga in una carrareccia, costeggia una cascina demolita, supera i resti di antichi terrazzamenti, in parte ora imboscati, e sale con lieve pendio fino a Brogno, piacevole paesino in quota segnalato dal magnifico Parco di Villa Mariani. A Brogno si lascia a destra il sentiero per la Cascina Pelo e invece di scendere per la carrozzabile in direzione di Bellagio, si devia a destra e si sale sulla carrareccia verso un bosco non molto fitto. Al primo tornante, si abbandona la carrareccia e si prosegue su un tratturo segnalato da Segnavia n° 4 che prosegue pianeggiante in costa lungo il fianco della valle, alla base di una parete calcarea e fino ai casolari della località Séller, a 736 m. dove va ad innestarsi su una strada agricola tra prati e macchie di conifere. Attraversato il torrente si sbuca in una radura con una isolata cappelletta e con lo sfondo del Monte S. Primo. Adesso si scavalca un crestone fra radure e prati terrazzati e ci si porta al sottostante abitato di Rovenza anticipato da una fontana, a 724 m.slm. Qui si prende la continuazione della carrozzabile che si stacca da quella per il Pian Rancio e che prosegue con fondo naturale fino all’alpeggio di Paùm. Seguendo la carrareccia si acquista quota con due serie di tornanti e a monte della località Taiana, in corrispondenza di un bel masso di ghiandone dove c’è il Segnavia col n° 11, si prende a destra su una carrareccia in direzione nord fino a una nuova costruzione. Ora si prosegue sul sentierino che corre in costa e attraversa una fitta macchia di larici, poi passa tra radure e boschetti di betulle, faggi, carpini e castagni. A questo punto si raggiunge, con leggera salita, il costolone che si dirama dalla cresta nord del Monte San Primo e in località Ròccolo, a 973 m. si ammira un magnifico panorama del Lago di Como, sopra Lezzeno: l’Isola Comacina con la Zoca de L’Oli e più a sud l’imbocco della Valle d’intelvi stanno proprio di fronte a noi, sulla sponda opposta del lago. Dal colletto del Roccolo il monte Nuvolone ci appare come un cocuzzolo dai ripidi fianchi coperti da fitta vegetazione, da cui affiorano pareti rocciose di bianco calcare.

Il sentiero ora corre sul versante orientale del Nuvolone, a mezza costa ed evita le rocce con un lungo giro che si snoda sulla destra. All’altezza di una grotta naturale trasformata in cappella si sale ripidamente tra affioramenti rocciosi oltre i quali, lasciando a sinistra la traccia che si inerpica ripida fino alla vetta, si prosegue, prima fra le betulle, poi fra gli abeti, fino alla selletta che sta fra la cima e l’anticima a nord. Siamo ormai a 1058 m. e qui sorge un’antica baita diroccata, una volta adibita a deposito per il fieno ricavato dal taglio dei prati alti. Da questa baita si prosegue sulla destra, facendosi strada a fatica fra giovani abeti, fino a riuscire in breve sul cocuzzolo boscoso dell’anticima nord del Monte Nuvolone da cui si domina la Penisola di Bellagio con la Punta Spartivento che divide i rami di Como e Lecco del Lario. Le Prealpi Lariane che li rinserrano si stagliano magnifiche davanti a noi. La salita alla vera vetta del Nuvolone non è di grande interesse in quanto la vegetazione fitta preclude gran parte del panorama. Numerosi e assai suggestivi sono invece i Massi Erratici, sparsi un po’ dovunque.

(Sistema Lago di Como)

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