Frazione/Località
Corogna
Origine
Medievale
(XI secolo).
Tra il XIII e il XIV secolo, la struttura primitiva subì dei
rifacimenti, forse in occasione di un’epidemia di epizoozia (malattia che
colpisce bovini ed equini); l’unico elemento originario, risalente quindi
all’XI secolo, conservato fino ad oggi è il campanile.
Questo edificio religioso fu citato per
la prima volta negli atti della visita pastorale che l’arcivescovo Gabriele
Sforza compì alla pieve di Incino nel 1455.
Descrizione esterna
Si tratta di una costruzione in pietra, la cui facciata, con finestra
circolare al di sopra del portale di ingresso, è interrotta sulla sinistra dal
campanile, su cui si aprono in sequenza (su tutti e quattro i lati) due
feritoie, una monofora e una bifora. La parete destra è caratterizzata da una
monofora e da una finestra rettangolare. Lungo la parete sinistra, invece, si
può notare un antico ingresso murato. Nella zona posteriore, accanto all’abside
semicircolare, nella quale si aprono due monofore, è stata costruita la
sacrestia, forse in seguito alla visita pastorale di san Carlo Borromeo (come è
accaduto per altri edifici religiosi della Diocesi milanese).
La copertura è
costituita da tegole.
Descrizione interna
L’interno si presenta con un’aula ad unica navata e un’abside semicircolare,
alla cui destra si accede alla sacrestia. Nella struttura si alternano pietre e
mattoni (questi ultimi si trovano nell’area absidale e come cornici delle aperture).
È decorato da affreschi, realizzati tra il XV e il XVI secolo.
Sulla parete destra,
vicino all’ingresso, sono rappresentati un Santo
vescovo, accompagnato da una figura inginocchiata dalla cui bocca esce un
piccolo diavolo, e i titolari dell’oratorio: i Santi Cosma e Damiano (solo uno è conservato interamente). Questo
dipinto murale reca la data di esecuzione su un cartiglio posto vicino al
vescovo: 1483; è piuttosto danneggiato, ma si può comunque notare che
l’impostazione e lo stile sono di transizione tra il tardogotico e il primo
rinascimento.
Sull’arco di trionfo,
due riquadri, rispettivamente a destra ed a sinistra, incorniciano la Madonna in trono con Bambino benedicente
e San Rocco (“s. rocvus”), ritratto nella sua tipica iconografia (vestito
da pellegrino, con il cane al suo fianco, mostra la ferita sulla gamba causata
dalla peste).
L’abside è affrescata
dalla Madonna di Loreto (la Vergine
con il Bambino è raffigurata in piedi sopra la Santa Casa sorretta da due
angeli), a cui gli abitanti di Albavilla sono molto devoti (come testimoniato
dalla chiesa di Molena), e dalla Crocifissione
tra un santo martire e san Rocco (alcuni studiosi sostengono che il santo
martire simboleggi entrambi i titolari dell’edificio, i medici Cosma e Damiano).
Proseguendo lungo la
parete sinistra dell’aula, un unico riquadro è diviso in due parti: alla Madonna in trono con Bambino (chiamata,
per il suo atteggiamento affettuoso, Madonna
della tenerezza), è affiancata una Madonna
del latte tra i santi Rocco e Sebastiano: in questo dipinto Gesù porta una collana, due bracciali di corallo e reca
nella mano sinistra una rosa (nella tradizione cristiana, il corallo è
assimilato al sangue che Cristo versò sul Golgota- in questo contesto è quindi
una prefigurazione della Passione di Cristo; la rosa, invece, è il simbolo del
Rosario- san Domenico, il maggiore diffusore del suo culto, ricevette una rosa
dalla Madonna.). Tornando al precedente affresco si può
osservare che alla base del trono della Vergine sono scarsamente leggibili una
data, 1524, e un nome, “petrus”,
che potrebbe riferirsi sia all’artista che al committente.
Sulla controfacciata,
un ultimo affresco abbastanza degradato rappresenta un Santo: potrebbe trattarsi di sant’Antonio Abate, in quanto reca con
sé una campanella.
La piccola chiesa di Corogna è conosciuta
anche con la dedicazione a San Rocco: infatti, il santo è presente in tre
affreschi; ciò confermerebbe la funzione apotropaica dell’edificio religioso,
suggerita già dalla titolazione ai santi Cosma e Damiano: san Rocco era
invocato (insieme a Sebastiano) contro le epidemie di peste e di colera.
Bibliografia
l. m. gaffuri, La chiesetta dei Santi Cosma e Damiano in
Corogna Parrocchia di Carcano Comune di Albavilla, Como, 1988.
c. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Domenica e festivi.