Origine
Medievale.
La chiesa di Santo Stefano è testimoniata a partire dal XIII secolo,
quando era solamente una piccola cappella. Nel corso della sua storia divenne
la parrocchia di Canzo e fu ampliata diverse volte. Nella prima metà del
Settecento fu completamente riedificata: la costruzione iniziò nel 1728 e si
protrasse fino al 1752.
L’interno subì
modifiche fino ad anni recenti.
Descrizione esterna
La facciata richiama lo stile architettonico barocco tipico di
Borromini, con una superficie che alterna convessità e concavità. È divisa in
due ordini: quello inferiore caratterizzato dalla presenza di tre portali,
quello maggiore e i due laterali, mentre quello superiore ornato da una
finestra affiancata da due nicchie con le statue dei Santi Stefano e Miro.
Descrizione interna
L’aula ad unica navata, sulla quale si innesta il presbiterio, è
divisa in tre campate e vi si aprono quattro cappelle, due per lato.
Appena entrati, sulla destra si può ammirare sul primo altare un Crocifisso ligneo cinquecentesco, citato
da Carlo Borromeo negli atti della sua visita pastorale; nella parte inferiore
dell’altare è stato collocato un affresco staccato raffigurante il busto di una
Santa. Completano la decorazione
della cappella due affreschi sulle pareti laterali: Sant’Antonio Maria Zaccaria (a destra) e San Francesco d’Assisi (a sinistra).
Proseguendo lungo il fianco destro si incontra il confessionale marmoreo
sovrastato dall’organo, speculari a quelli posti sulla parete opposta. Subito dopo un’altra cappella ospita la statua di Sant’Antonio abate realizzata da Elia
Vincenzo Buzzi nel 1767; le pareti sono ornate con riquadri affrescati: San Luigi Gonzaga riceve la prima comunione
da Carlo Borromeo e il Curato d’Ars
con santa Teresa del Bambin Gesù.
Il presbiterio presenta una decorazione ad affresco: Cena in Emmaus e Elia e
l’Angelo sulle pareti, Gloria di
santo Stefano sulla volta. L’abside, con volta con la Trinità, è invece ornata da tre tele secentesche raffiguranti San Carlo Borromeo, San Pietro e San Paolo.
Tornando nella
navata e procedendo lungo il lato sinistro, la prima cappella che si incontra è dedicata alla
Madonna del Rosario, come testimoniato dalla statua del 1761, opera del già
citato Buzzi; gli affreschi delle pareti rappresentano la Sacra Famiglia (a destra) ed il Martirio
di Sant’Agnese.
Un’ultima scultura del Buzzi la si ritrova nella prima cappella sinistra: si
tratta di San Bernardo d’Aosta. La
decorazione pittorica è costituita da due dipinti: i Santi Rocco e Miro e il Battesimo
di Cristo; quest’ultimo si trova sopra la porta del battistero.
Gli affreschi
citati sono opere abbastanza recenti, realizzati nella prima metà del XX
secolo, come quelli che decorano la volta dell’area presbiterale e della
navata. Su quest’ultima compaiono, dalla prima campata verso il presbiterio: l’Ordinazione di santo Stefano, Gesù cammina sulle acque e il Martirio di santo Stefano.
Bibliografia
La chiesa parrocchiale di Canzo. «Basilica» dal 1752, Canzo, 1986
Accessibilità
Sì