Frazione/Località
Visgnola
Origine
Sconosciuta. La chiesa è ricordata negli atti delle visite pastorali del XVI
secolo, ma in realtà non si conosce l’epoca di fondazione. Divenne parrocchiale
nella seconda metà dell’Ottocento al posto della chiesa di San Martino.
Descrizione esterna
L’edificio è rialzato rispetto al piano stradale; vi si accede tramite
una doppia scalinata che precede la facciata e che è coperta da un pronao che ne
segue l’andamento. Nella parte superiore della facciata si apre una serliana.
Descrizione interna
La chiesa si presenta con un’aula ad unica navata, sulla quale si
aprono sei cappelle (tre per lato); inoltre vi si innesta il presbiterio
rettangolare.
Di fronte all’entrata destra, la prima cappella ospita una tela raffigurante la
Deposizione di Cristo con i simboli della
Passione. Quest’opera, insieme ad altre due collocate nelle cappelle di
sinistra, non fu realizzata per la chiesa di Santa Maria Annunciata, bensì per
quella di San Martino, dove rimasero fino al XIX secolo; tutte e tre furono
eseguite da un artista vicino allo stile di Ludovico De Donati e, forse,
facente parte della sua bottega.
A Ludovico De
Donati è stata assegnata una parte del polittico che orna il presbiterio,
mentre si presume che la fascia inferiore sia opera di Sigismondo De Magistri. La cimasa di tale polittico presenta al centro la
figura di Dio Padre che assiste all’Annunciazione; nel primo ordine, la Crocifissione è affiancata da Sant’Andrea e da un altro Santo; nel secondo i Santi Rocco e Liberale e due Santi vescovi sono ai lati della Madonna in trono con Bambino; nel terzo
si riconoscono, da sinistra a destra, il Battesimo
di Cristo, la Madonna e il Bambino
con i santi Giovanni ed Anna e la Decollazione
del Battista; infine, nella predella sono raffigurati Cristo, gli Apostoli e
due Vescovi. Con ogni probabilità, il
polittico in origine si trovava nella chiesa di San Giovanni Battista:
documenti cinquecenteschi testimoniano la presenza di una pala d’altare con
molte figure che può essere identificata con quella appena descritta.
Sempre nel
presbiterio, sono ancora da citare quattro tele secentesche che decorano le
pareti: l’Annunciazione e San Rocco a destra, Sant’Agata e un altro Santo
a sinistra.
Tornando
nell’aula, le ultime due cappelle sulla sinistra ospitano le già citate tele
attribuite ad un pittore influenzato dalla lezione del De Donati: la Madonna del Rosario e santi e la Predicazione di sant’Alberto Magno.
Gli affreschi
della volta della navata e del presbiterio furono realizzati da Luigi Morgari
nel XX secolo. Partendo dalla controfacciata si riconoscono: un Angelo con le tavole della legge, gli
Evangelisti Marco e Luca; l’Incoronazione della Vergine; un altro Angelo, gli Evangelisti Matteo
e Giovanni; l’Ascensione di Cristo.
Bibliografia
c. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Si.