Origine
Medievale.
La chiesa di Santa Maria Annunciata subì numerosi ampliamenti e
rimaneggiamenti nel corso dei secoli, come testimoniato dai documenti delle visite
pastorali alla Pieve di Incino di cui faceva parte; il più importante
ampliamento che la riguardò fu quello settecentesco. Al termine dello stesso
secolo, però, l’edificio fu completamente ricostruito secondo un progetto
dell’architetto Simone Cantoni.
Descrizione esterna
In piazza Puecher, caratterizzata dalla presenza di una cappella
settecentesca, inizia un’imponente scalinata, affiancata alla base, da edicole
che ricordano i caduti della prima guerra mondiale, che conduce alla chiesa.
La facciata,
neorinascimentale, risulta bipartita: entrambe le fasce sono ornate da lesene e
da rilievi decorativi; in quella superiore, sormontata da un timpano, è aperto
un rosone.
Descrizione interna
L’interno si presenta con un’aula ad unica navata, sulla quale si
aprono sei cappelle laterali; la volta è ornata da affreschi decorativi e, al
centro, dall’Assunzione della Vergine
e dagli Evangelisti. All’estremità si
trova il presbiterio con abside semicircolare.
Lungo la parete destra si incontrano tre cappelle: la prima, con altare
marmoreo, ospita la statua di San
Sebastiano; la seconda, di dimensioni maggiori, presenta sulla parete di
fronte la riproduzione della grotta di Lourdes con il simulacro della Vergine e sulle pareti laterali due tele
raffiguranti la Pietà (a sinistra) e
una Madonna con Bambino e santi (a
destra); sull’altare della terza è collocata una statua di San Rocco.
Le pareti del presbiterio sono decorate da due riquadri affrescati
ottocenteschi, Annunciazione e Visitazione, e due tele della metà del
Novecento: San Carlo ordinato vescovo
ed Apparizione della Vergine a Bernadette.
Tornando
nell’aula, lungo il fianco sinistro si notano le rimanenti tre cappelle; dal presbiterio
verso la controfacciata si notano: la terza cappella con una tela raffigurante Sant’Anna e la Vergine; la seconda, di
dimensioni maggiori come quella di fronte, con la statua del Sacro Cuore e alcune tele: Sant’Antonio abate e Angelo con santa, a destra, San Carlo che amministra l’Eucarestia, a
sinistra; la prima con scultura rappresentante San Giuseppe con il Bambino.
Bibliografia
g. zappa, Ponte Lambro nella leggenda e nella storia,
Pontelambro, 1944
v. longoni, Immagini della
devozione nel Triangolo Lariano, Canzo, 2000
Accessibilità
Domenica e festivi