Frazione/Località
Molina
Origine
Medievale.
Probabilmente la chiesa fu costruita in epoca
romanica, tra l’XI e il XII secolo, ma subì numerosi rimaneggiamenti ed
ampliamenti fino a raggiungere l’aspetto attuale. Il primo documento in cui
viene citata è una bolla papale di Lucio III del 1184, nella quale viene
ricordata come dipendente dalla pieve di Nesso: “Oratorium S. Margaritae de Molina cum omnibus appendiciis suis”.
Fu la primitiva chiesa parrocchiale di
Molina; nel corso dei secoli, la popolazione di questa frazione si spostò
sempre più a monte: per questo motivo venne eretta un’altra chiesa, più vicina
al centro abitato e quindi più facilmente raggiungibile, intitolata a Sant’Antonio.
In un primo momento, Santa Margherita mantenne comunque il privilegio di
parrocchiale; a partire dal Seicento, però, divenne chiesa cimiteriale.
Descrizione esterna
La chiesa sorse poco oltre l’imbocco della strada
che porta alle località montane del comune di Faggeto Lario. È circondata del
cimitero.
L’edificio versa in cattivo stato di
conservazione, sia all’esterno (si noti l’intonaco parzialmente scrostato) che
all’interno. Presenta una facciata a capanna, anticipata da un pronao,
costruito all’altezza del portale, che ha malamente danneggiato l’affresco
soprastante raffigurante una Croce con un teschio.
Lungo il fianco
destro si innalza l’alto campanile romanico, la prima delle due testimonianze
superstiti di epoca medievale. L’altra si trova sul fianco opposto: si tratta
di un lacerto di affresco che rappresenta l’Ultima
cena; si possono ancora osservare alcuni dei personaggi e parte di una
tavolata con cesti e cibo. In origine questo dipinto risultava collocato sulla
facciata della chiesa: l’orientamento primitivo dell’edificio
era infatti differente come si deduce dagli atti della visita pastorale che il
vescovo Niguarda effettuò nel 1593. Verso la fine del XVII secolo, l’ingresso
principale dell’edificio fu spostato e la facciata divenne di conseguenza una
parete laterale.
Descrizione interna
L’interno è formato dall’aula ad unica navata e dal presbiterio
quadrato, in cui rimane l’ancona dipinta a trompe l’oeil con
due angeli in stucco. Il resto è spoglio.
Gli atti del vescovo Niguarda, già
citati, informano che la chiesa era decorata da affreschi, andati purtroppo
perduti.
Bibliografia
g. gatti,
Faggeto Lario ieri. Palanzo Lemna Molina,
Bregnano, 1986
c. meroni,
Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Altro