Frazione/Località
Visino
Origine
Sconosciuta.
Il primo documento che testimonia l’esistenza della chiesa di San
Michele è il Liber
Notitiae Sanctorum Mediolani, attribuito a Goffredo
da Bussero, redatto verso la fine del XIII secolo. Probabilmente, però, la sua
origine è più antica. Non esistendo fonti certe a tale riguardo, un
suggerimento può venire dalla dedicazione: san Michele, insieme ad altri santi
guerrieri, era infatti il santo patrono della popolazione longobarda; si
potrebbe quindi ipotizzare che il primitivo edificio fosse stato costruito
proprio all’epoca dei Longobardi.
Nei secoli successivi la chiesa subì
modifiche sostanziali ed ampliamenti, soprattutto in seguito alla visita pastorale
del cardinale Carlo Borromeo nella seconda metà del Cinquecento.
Descrizione esterna
Sulla facciata si apre un portale in ghiandone, affiancato da due
piccole finestre e sormontato da un timpano; la parte superiore è occupata da
una serliana.
A destra della
facciata, un portone conduce al cortile di quella che era la casa parrocchiale.
Tra questa e l’abside fu costruita, nel corso del XVII secolo, la torre
campanaria.
Descrizione interna
L’interno presenta un’aula ad unica navata, divisa in tre campate,
nella quale si aprono due cappelle; il presbiterio è diviso dall’aula da un
basso gradino e da due balaustre.
Vi sono
conservate opere di pregio, risalenti a differenti epoche, lasciate in deposito
dalla Pinacoteca di Brera di Milano.
Sulla parete della prima campata a destra, una tela raffigura San Filippo Neri. Proseguendo, si incontra una delle due cappelle
dell’edificio che conserva un dipinto secentesco con Sant’Antonio da Padova e il Bambino
attribuito a Morazzone; tale opera, insieme a quella dell’altra cappella, fu donata
da due frati francescani membri della famiglia Gianorini, originaria di
Valbona. Nell’ultima campata di destra, invece, è appesa una tela che rappresenta San Giacomo.
Il presbiterio presenta una decorazione ad affresco (Storie di san Michele arcangelo) realizzata nel 1913 dal pittore
Paolo Pizzi. Ma l’opera di maggior pregio ivi conservata è il polittico
dell’altare maggiore. Il comparto centrale è una Madonna con Bambino, commissionata da un altro membro della
famiglia Gianorini ad Andrea Appiani; questa tela andò
probabilmente a sostituire l’originaria statua lignea della Madonna. Le altre
parti del polittico, realizzate verso la fine del secondo decennio del
Cinquecento, sono state attribuite al Bergognone ed alla sua bottega: sarebbero
quindi un’opera tarda del pittore. Vi sono raffigurati San Giovanni Battista e San
Michele Arcangelo ai lati della Madonna
di Appiani e Cristo con gli apostoli
nella predella.
Tornando nell’aula si incontrano lungo
il fianco sinistro: una tela raffigurante San Pietro nell’ultima campata, un settecentesco San Carlo Borromeo attribuito
a Pietro Antonio Magatti nella cappella e,
infine, nella prima campata un Santo
cappuccino ed un Evangelista.
Bibliografia
aa. vv.,
La chiesa di S. Michele a Visino di
Valbrona. Tesori nascosti di una valle lombarda, a cura di E. Rurali, Asso,
1998
c. meroni,
Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Altro