Frazione/Località
Borgo
Origine
La
chiesa attuale è frutto di modifiche e rimaneggiamenti che si susseguirono nel
corso dei secoli. La primitiva struttura venne edificata tra la fine dell’XI
secolo e l’inizio del XII. Durante il Seicento, San Giacomo divenne una
parrocchia autonoma rispetto a quella di San Giovanni: proprio in quella
occasione si attuarono alcuni rifacimenti che alterarono fortemente l’interno.
Solo all’inizio
del Novecento, un intervento di restauro cercò di riportare la chiesa al suo
aspetto originario, eliminando le aggiunte successive.
Descrizione esterna
L’origine romanica della chiesa di San Giacomo è testimoniata dal suo
aspetto esterno che, nonostante sia in parte un rifacimento novecentesco,
rispecchia le caratteristiche dell’architettura romanica comasca.
La facciata a
salienti, in pietra grigia come il resto della costruzione, svela solo in parte
la divisione interna in tre navate: solo due, infatti, sono le parti visibili,
mentre la terza è celata dal possente campanile cinquecentesco che si erge
sulla sinistra, in posizione più avanzata rispetto al resto della struttura.
Spostandosi
nella zona retrostante si possono notare le tre absidi (quella maggiore e le
due laterali) decorate da archetti pensili: quelle laterali mantengono ancora
porzioni originali.
Descrizione interna
L’interno della chiesa di San Giacomo si presenta con un’aula divisa
in tre navate da pilastri su cui si innestano archi a tutto sesto; le navate,
con copertura a capriate ligneee, sono concluse da absidi. Transetto e
presbiterio sono sopraelevati rispetto al piano pavimentale dell’aula. Le tre
parti che costituiscono il transetto (corrispondenti alle tre navate) hanno le volte
a crociera.
Appena entrati nell’edificio si può notare sulla destra della controfacciata
una tela raffigurante la Sacra Famiglia.
Lungo
la parete della navata destra sono appese alcune tele raffiguranti Santi e l’Educazione della Vergine. All’altezza della seconda campata è collocato,
sopra l’altare, un trittico con la Madonna
in trono con Bambino e i santi Rocco e Sebastiano, copia di un’opera di
Vincenzo Foppa. Proseguendo si trova una tela con l’Immacolata,
opera attribuita ai fratelli pittori Recchi.
La cappella sommitale è decorata nel catino absidale da un mosaico di fattura
recente che rappresenta Sant’Antonio da
Padova. Altri mosaici coevi ornano l’abside maggiore (Martirio di san Giacomo), caratterizzato dalla presenza dell’altare
in legno dorato opera dello scultore Domenico Pini, e quella di sinistra (Sant’Orsola e compagne). L’area presbiterale è contraddistinta
inoltre da un Crocifisso
ligneo sull’arco di accesso e dall’ambone situato ai piedi della scalinata: esso fu realizzato nel 1907
assemblando sculture di epoca romanica (Simboli
degli Evangelisti) ritrovate nel campanile ed appartenenti, probabilmente,
all’ambone originario.
Procedendo lungo
la navata sinistra, dal presbiterio verso la controfacciata, si incontrano: una tela raffigurante una Madonna nera con i santi Giovanni Battista, Giacomo, Francesco,
Girolamo; la pala dell’altare laterale, una Deposizione
di scuola del Perugino, sotto la quale è posta una statua secentesca del Cristo morto; la Sacra
Famiglia, recentemente attribuita ad Orsola Caccia (figlia del Moncalvo),
una Croce medievale in pietra (X/XII
secolo) e la tela del Martirio di san
Giacomo di Argonio Aragonio (1607). Infine, nei pressi dell’ingresso è collocato il Battistero,
con mosaico di fattura recente, il cui soggetto riprende il Battesimo di Cristo realizzato dal
Bergognone per la basilica di San Giovanni Battista a Melegnano
Bibliografia
c. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Si.