Origine
Sconosciuta. Esistono due tradizioni che tramandano le vicende dell’origine di
questo edificio religioso.
Una leggenda
locale narra che il brigante Fereolo, stanco della sua vita, si ritirò sulle
sponde di un torrente di Tavernerio, facendo penitenza e chiedendo perdono a
Dio; raggiunto dai suoi vecchi compagni ladroni fu ucciso per il suo
tradimento: sul luogo dell’assassinio, sorse una cappella in sua memoria. Nella
cultura cristiana, invece, san Fereolo fu un soldato romano martirizzato, come
molti altri, all’epoca dell’imperatore Diocleziano a causa della sua fede.
Si ritiene che
in un primo momento, sul luogo in cui oggi sorge la chiesa, esistesse una
piccola cappella, ricordata come un “sacello vetusto” nei documenti della
visita pastorale effettuata nel 1592 dal vescovo Felice Niguarda. All’inizio
del XVII secolo fu costruito l’attuale edificio, inglobando il primitivo
sacello, ancora visibile.
Descrizione esterna
L’edificio, tra Tavernerio e la frazione di Solzago, è posto lungo le sponde
del torrente Tisone.
Presenta una
facciata a capanna, sulla quale si aprono il portale d’ingresso, una finestra a
lato di questo e una lunetta posta superiormente; la zona absidale è in parte
celata, in quanto incassata nella collina retrostante. Sulla falda sinistra del
tetto si imposta un piccolo campanile a vela.
Descrizione interna
L’interno è un’aula a navata unica, nella quale è incorporata l’area
presbiterale: questa si distingue dall’aula in quanto delimitata da balaustre.
Sulla parete di fronte all’ingresso si aprono due porte: a sinistra si accede
ad un locale che funge da sacrestia, mentre a destra al sacello primitivo (è
già stato ricordato che fu annesso alla costruzione del XVII secolo).
La stessa parete presenta alcune decorazioni ad affresco databili all’epoca
della riedificazione della chiesa: Sant’Antonio
abate e San Pietro martire
affiancano una Madonna con Bambino tra
sant’Essuperio e santa Caterina d’Alessandria, dipinto notevolmente
danneggiato che incornicia la statua di San
Fereolo; alla sommità è raffigurato Dio
Padre.
Nel sacello primitivo si può ancora osservare, nonostante il cattivo stato di
conservazione, una Crocifissione quattrocentesca.
Bibliografia
Tavernerio
e oltre. Memorie storiche di Tavernerio raccolte dal parroco G. Baserga,
1989
c. meroni,
Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
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