Frazione/Località
Lezza
Origine
Medievale.
Dell’edificio primitivo non si è conservato nulla: già nel corso del
XVI secolo, infatti, subì delle modifiche, in seguito all’insediamento degli
agostiniani Servi di Maria, nel 1481; i Serviti costruirono nell’area adiacente
il loro convento.
L’edificio che
ospitava il monastero è ancora esistente. La chiesa degli agostiniani è stata
trasformata durante il XVIII secolo, assumendo l’aspetto attuale.
Descrizione esterna
Buona parte dell’esterno della chiesa di San Bernardo è circondata
dagli edifici monastici; la facciata verso la piccola piazza antistante si
presenta in stile roccocò, frutto del rifacimento settecentesco a cui fu
soggetto l’intera costruzione.
Descrizione interna
L’interno è formato dall’aula ad un’unica navata, sulla quale di
aprono due cappelle laterali, e dall’abside quadrangolare.
L’unico elemento sopravvissuto della chiesa cinquecentesca sembra essere il
soffitto a cassettoni della navata.
Nella cappella a destra dell’aula, in un riquadro, è raffigurata una vicenda
tratta dalla storia di San Filippo
Benizzi, fondatore dell’ordine dei Servi di Maria: san Filippo,
inginocchiato, assiste assieme ad alcune persone all’apparizione della Trinità
e della Madonna. Tale dipinto fu realizzato, come gli Angeli con i simboli della Passione sulla volta del presbiterio,
dal pittore Emilio Magistretti, allievo di Francesco Hayez.
Rimanendo nell’area presbiterale, si nota sopra l’altare
una statua settecentesca, una Madonna
dalle sette spade; una caratteristica dei Serviti, infatti, fu quella di
essere molto devoti alla Madonna e molto attenti ai misteri dei sette dolori
della Vergine, simboleggiati dalle sette spade.
Sulla parete
sinistra del presbiterio si apre una porta che, attraverso un corridoio, dà
accesso al convento ed alla sacrestia. In quest’ultima è conservato l’affresco più antico
della chiesa: si tratta di una lunetta con una Crocifissione tra due santi monaci della fine del XV secolo,
probabilmente realizzata da uno dei frati della congregazione religiosa.
Tornando nell’aula si incontra, lungo la parete sinistra, la seconda cappella
che ospita un Crocifisso ligneo.
Bibliografia
g. zappa, Ponte Lambro nella leggenda e nella storia,
Pontelambro, 1944
v. longoni, Immagini della devozione nel Triangolo
Lariano, Canzo, 2000
Accessibilità
Domenica e festivi