Frazione/Località
Molena
Origine
Medievale
(probabilmente XII secolo).
La chiesa fu citata per la prima
volta nel Liber Notitiae Sanctorum
Mediolani (tradizionalmente attribuito a Goffredo da Bussero) alla fine del
Duecento, con la dedicazione a San Bartolomeo, santo patrono della nobile
famiglia Parravicini (alla quale si deve la sua fondazione). Il cambio di
dedicazione, da San Bartolomeo alla Madonna di Loreto, risale con buona probabilità
al periodo tra il XVI e il XVII secolo quando, in seguito al Concilio di
Trento, si diede un notevole impulso alla devozione nei confronti della
Madonna.
L’edificio subì numerosi rifacimenti nel
corso dei secoli che ne modificarono in buona parte l’aspetto. Durante la
visita pastorale del cardinale Carlo Borromeo l’edificio versava in cattivo
stato di conservazione e, per questo motivo, san Carlo diede alcune direttive
per la sua ristrutturazione. Nonostante l’intervento carolino, negli anni successivi
lo stato di degrado peggiorò fino a che, nel 1707, il vescovo Archinti ordinò
la chiusura al culto. Lo stato di abbandono durò fino al secolo scorso, quando
furono effettuati alcuni lavori di restauro.
Descrizione esterna
L’edificio, in posizione elevata rispetto all’abitato di Molena, esternamente
è in pietre a vista: la ricostruzione è quindi stata effettuata richiamando lo
stile romanico originario. La facciata a capanna presenta un portale d’ingresso
affiancato da due finestre.
Costeggiando il
lato destro della costruzione, si possono notare la sacrestia, locale che
fuoriesce dal corpo principale della struttura, e, al livello inferiore,
l’ossario, decorato con il gruppo scultoreo della Pietà. Il campanile a vela si innesta tra la copertura della chiesa
e quella della sacrestia.
Nella zona
presbiterale è ancora possibile osservare una delle due absidi di epoca
romanica, divisa da tre lesene e ornata da archetti pensili; le monofore sono
state murate.
Descrizione interna
In origine la chiesa si presentava divisa in due
navate che si concludevano con altrettante absidi semicircolari (di cui, come è
già stato ricordato poco sopra, ne sopravvive solo una). Oggi, invece, è
costituita dall’aula ad unica navata, con copertura lignea, e dal presbiterio
semicircolare.
I restauri del 1979- 1980 hanno
riportato alla luce il ciclo di affreschi absidale. Datato 1657 e realizzato da un artista sconosciuto, si estende sulla parete e
sulla volta. Racchiusi in finte architetture e alternati da riquadri che incorniciano
paesaggi, sono ritratti (da destra a sinistra): Sant’Antonio da Padova, la Madonna
di Loreto (con lo stemma della famiglia Frigerio, committente del ciclo) e San Bartolomeo (con un coltello in mano,
simbolo del suo martirio in quanto venne scuoiato). Nella volta, invece, la
colomba dello Spirito Santo è circondata da cherubini.
Sulla parete sinistra
dell’aula sono stati collocati dipinti più antichi, databili alla fine del XV
secolo, staccati nel 2003 dalla corte del colombaio a Molena, donati al comune
di Albavilla e restaurati. Essi rappresentano Sant’Apollonia e la Madonna
con Bambino e san Bernardino.
Bibliografia
l.m. gaffuri, La Madonna di Loreto alias S. Bartolomeo al
Bosco in Molena di Albavilla
c. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
Accessibilità
Altro.