Origine
Sconosciuta.
L’attuale costruzione sorse sul luogo occupato in precedenza da
una chiesa più antica: la sua edificazione iniziò nel 1593 e si protrasse fino
al secolo successivo (1617), quando diventò parrocchiale indipendente. Nel
Settecento subì una parziale riedificazione che le fece raggiungere l’aspetto
attuale. Altri interventi furono effettuati nel corso dei due secoli
successivi.
Descrizione esterna
Preceduta da un ampio sagrato circondato dalle cappelle della Via
Crucis, la chiesa presenta una facciata divisa in due ordini: quello inferiore
ornato dal portale e da due nicchie che ospitano le statue dei santi Pietro e Paolo.
Lungo il fianco
destro si innalza la torre campanaria.
Descrizione interna
L’interno è costituito da un’aula ad unica navata sulla quale si
innesta il presbiterio e sulla quale si aprono quattro cappelle laterali (due
per lato). Gli affreschi che la decorano sono di fattura recente: furono
infatti realizzati nel 1949 dal pittore Carlo Morgari.
La pala d’altare della prima cappella destra, dedicata a san Giuseppe,
raffigura i Santi Giuseppe e Bernardo;
è databile all’epoca di ricostruzione dell’edificio, quindi al Settecento.
Proseguendo si incontra l’altare del Sacro Cuore, dove è collocato il
tabernacolo ligneo intagliato, dipinto e dorato, che nel 1715 era ancora
documentato sull’altare maggiore.
La zona più
interessante della chiesa è sicuramente il presbiterio: qui vi è collocata la pala d’altare dipinta da
Carlo Innocenzo Carloni, artista intelvese: la Conversione di san Paolo. Essa sostituì la Pietà, oggi nell’oratorio dei Santi Primo e Feliciano.
Tornando
nell’aula, bisogna infine ricordare la prima cappella sulla sinistra che ospita una tele secentesca di scuola
lombarda: San Stanislao assiste alla
presentazione della Vergine da parte di Gioacchino ed Anna a Dio Padre.
Bibliografia
g. valsecchi,
Zelbio. Storia, arte, tradizioni popolari,
Como, 1998
Accessibilità
Si