Dedicazione
Santi Primo e Feliciano. Conosciuto anche con la dedicazione alla Beata Vergine
Addolorata.
Origine
Medievale.
La struttura attuale è frutto di ampliamenti e modifiche che si sono
susseguite nel corso dei secoli, soprattutto in epoca settecentesca. Secondo un
documento risalente al XVII secolo, la piccola chiesa dei Santi Primo e
Feliciano era parte integrante, insieme alle nucleo abitativo circostante, di
un ospedale.
Descrizione esterna
La facciata dell’edificio, divisa in tre parti da quattro lesene, è
sormontata da un timpano ed è dotata di un portale, di tre finestre (due ai
lati del portale e una aperta nella parte sommitale) e di due nicchie vuote.
Lungo il lato
destro, un portico precede la torre campanaria.
Descrizione interna
L’interno si presenta con un’aula ad unica navata e un presbiterio
coperto dalla volta a botte. Le pareti della chiesa sono ricoperte da pannelli
lignei.
Il presbiterio è decorato da un altare marmoreo tardo- secentesco, la cui
ancona incornicia una tavola che rappresenta la Pietà. Tale opera, databile alla seconda metà del XV secolo,
probabilmente era lo scompartimento centrale di un trittico, un tempo
conservato nella chiesa parrocchiale di Zelbio (dedicata alla Conversione di
San Paolo), che, sulle ante laterali, recava le figure dei santi titolari,
Primo e Feliciano. La tavola fu trasportata su tela in epoca recente.
Bibliografia
c. meroni,
Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
g. valsecchi,
Zelbio. Storia, arte, tradizioni popolari,
Como, 1998
Accessibilità
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