Origine
Medievale.
Secondo la tradizione, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo fu fondata
nell’XI secolo dal vescovo Rainaldo e consacrata nel 1095 da papa Urbano II che
si stava recando a Clermont- Ferrand per indire la prima crociata: il passaggio
del pontefice nell’area lariana è testimoniato inoltre dalla consacrazione
della basilica di Sant’Abbondio a Como.
Nel corso dei
secoli l’edificio subì numerose trasformazioni, fino alla completa
riedificazione iniziata nel 1632 e portata a termine il secolo successivo. Una
testimonianza della struttura precedente è conservata in un piccolo locale
attiguo alla sacrestia che, in origine, doveva essere una cappella dedicata a
San Rocco: si tratta di un lacerto di affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna in trono con Bambino e i santi Rocco
e Sebastiano.
Questa chiesa
ebbe un ruolo fondamentale per la vita religiosa dell’area, in quanto fu la
plebana della pieve di Nesso: questa sua importanza è testimoniata dal ricco
apparato decorativo dell’interno.
Descrizione esterna
L’esterno presenta la facciata suddivisa in due ordini e sormontata da
un timpano con la figura di Dio Padre
in monocromo. La fascia inferiore, spartita da quattro lesene come la soprastante,
è caratterizzata dal ricco portale e dalle statue dei santi titolari poste in due
nicchie; nella superiore invece si apre una sorta di serliana (in quanto le tre
finestre non sono divise da colonne, ma dalla muratura).
Lungo il fianco
sinistro è possibile notare, alla stessa altezza della facciata, una struttura
che fuoriesce dal corpo principale dell’edificio e che al suo interno ospita il
battistero e, in posizione più arretrata, l’alta torre campanaria.
Descrizione interna
L’interno, riccamente decorato nel corso dei secoli, è costituito da un’aula ad
unica navata sulla quale si innesta il presbiterio; la navata è suddivisa in
tre campate, due delle quali ospitano quattro cappelle laterali (due per lato).
Sulla parete destra della prima campata è collocata una tela settecentesca
raffigurante l’Apparizione della Vergine
con il Bambino ad un santo, inquadrata da una finta architettura affrescata.
Proseguendo, si incontra la cappella dedicata a San Francesco Saverio, ornata da una pala
d’altare con il santo e da affreschi con episodi tratti dalla sua vita che
culmina nell’Ascensione rappresentata
sulla volta. L’ultima cappella lungo il lato destro, della Madonna del Rosario, presenta il
simulacro della Vergine sull’altare (quest’ultimo si suppone realizzato su
progetto dello scultore intelvese Giovan Battista Barberini) e tele ed
affreschi che ricoprono le pareti e la volta, risalenti al periodo di
riedificazione della chiesa: Santa
Francesca Romana e la Madonna con
Bambino e san Gaetano da Thiene ai lati, l’Incoronazione della Vergine e due Episodi della vita del santo incorniciati da stucchi sulla volta.
Nel presbiterio spicca l’altare maggiore, marmoreo; la parete dietro di esso è
ornata da una pala raffigurante la Madonna
con Bambino e i santi Pietro e Paolo, già testimoniata nei documenti della
visita pastorale del 1669: è incorniciata da quadrature affrescate nel secolo
successivo. Altri dipinti sono presenti nell’area presbiterale: la Consegna delle chiavi a san Pietro, la Disputa di san Paolo nell’Areopago e la Trinità con gli Evangelisti furono
realizzate nel 1864 da Onorato Andina.
Tornando
nell’aula e procedendo dal presbiterio verso la controfacciata, si incontrano
le due cappelle situate sul lato sinistro. In quella del Crocifisso si nota la statua del Sacro Cuore che orna l’altare, non
facente parte della primitiva decorazione; gli affreschi ivi presenti riguardanti
la Passione furono realizzati intorno al 1730 da Francesco Maria Bianchi: sulle
pareti vi sono l’Incontro di Gesù con sua
Madre e la Flagellazione, mentre
sulla volta l’Incoronazione di spine,
l’Orazione nell’orto e Simboli della Passione. In origine,
l’altare ospitava la statua del Crocifisso,
oggi situata nell’ultima cappella dedicata a san Giuseppe: essa è decorata da una tela del
XVII secolo con lo Sposalizio della
Vergine e da un affresco settecentesco attribuibile a Carlo Innocenzo
Carloni, il Sogno di san Giuseppe.
La parete sinistra della prima campata ha una decorazione simile a quella di
fronte: quadrature affrescate incorniciano la tela raffigurante Tobiolo e l’Angelo.
Vicino all’ingresso, sempre sulla sinistra, un ovale settecentesco con il Battesimo di Cristo introduce al
battistero che presenta una cupola ottagonale: ogni vela ospita una coppia di
Santi dipinti dal pittore Luigi Tagliaferri.
Completano
l’apparato decorativo della chiesa dei Santi Pietro e Paolo l’organo collocato
sulla controfacciata,
il cui mobile ligneo risale al Settecento, e gli affreschi che ricoprono la
volta della navata,
realizzati nel 1930: dalla prima alla terza campata si riconoscono la Trinità, l’Assunzione della Vergine e Angeli.
Accessibilità
Domenica e festivi