Frazione/Località
Mudronno
Origine
Medievale (XI secolo).
Aggiunte e modifiche si sono susseguite nel corso dei
secoli.
Per diversi anni
ha svolto la funzione di chiesa parrocchiale di Sormano, Caglio e Rezzago.
Descrizione esterna
All’edificio, posto ad un livello superiore rispetto al piano
stradale, vi era annesso un cimitero, ora non più esistente. Il portico che precede
la facciata, con arco a tutto sesto e portale di ingresso affiancato da due
finestre, non è contemporaneo alla prima costruzione, ma fu aggiunto secoli più
tardi: le fonti, infatti, ricordano come anno di costruzione il 1737. L’antica
torre campanaria, documentata da una pianta del XVIII secolo, non esiste più:
si trovava sul lato sinistro della costruzione; è stata sostituita, in un’epoca
imprecisata, da un piccolo campanile che si innesta sopra la falda destra del
tetto.
Si accede alla
chiesa tramite alcuni gradini in pietra.
Descrizione interna
Un arco ogivale divide l’aula ad unica navata ed il presbiterio
quadrangolare. Sul piedritto destro di tale arco, un lacerto di affresco
raffigurante una Madonna in trono con
Bambino, è stato attribuito da alcuni studiosi a Tommaso Malacrida, pittore
vissuto tra la fine del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo (si
ricordano della stesso autore gli affreschi di Civate, Valmadrera e Oggiono).
Altri dipinti, sempre databili
all’inizio del XVI secolo ma realizzati da una mano differente, sono conservati
nell’area presbiterale: sono attribuibili, per le affinità riscontrate con
altre opere della zona, ad Andrea De Passeris, pittore nativo di Torno.
Sulla parete destra,
un cartiglio posto ai piedi dei Santi Cosma e Damiano, figure molto
venerate nella zona, riporta la data di esecuzione, 1518, e il nome del
committente, Giovanni Antonio di Rezzago: in un primo momento, egli era stato
ritenuto l’autore dei dipinti, ma sull’iscrizione si legge che “fece fare”,
quindi li commissionò. La data fa sorgere un problema per quanto riguarda
l’attribuzione degli affreschi: nel 1518 Andrea De Passeris era già morto
quindi, presumibilmente, il ciclo di Mudronno fu terminato da un suo allievo o
da un altro artista.
La Crocifissione tra la Vergine, san Giovanni e i
santi Nazaro e Celso campeggia sulla parete di fondo; le mura possenti della
città di Gerusalemme, con merlatura ghibellina, fungono da quinta
architettonica alla scena. Lo stato di conservazione dell’affresco non permette
però una corretta valutazione della qualità pittorica.
Proseguendo
verso sinistra (sempre nell’area presbiterale), si incontra, protetto da una
cornice con vetro, un bassorilievo (che un tempo doveva essere policromo, date
le tracce di colori presenti), raffigurante la Madonna in torno con Bambino.
La decorazione
della volta a crociera si trova solo su tre delle quattro vele e non versa in
un buono stato di conservazione. Partendo dalla vela sopra la Crocifissione e ruotando in senso orario
si possono osservare: Cristo in mandorla
benedicente tra san Giovanni Battista e un altro santo, i Dottori della Chiesa (l’unico ancora
riconoscibile è san Gerolamo) e l’Incoronazione
della Vergine.
Bibliografia
c. gianola, La
Vallassina: memorie
civili e sacre, Milano, 1898
v. longoni, Immagini della devozione nel Triangolo
Lariano, Canzo, 2000
v. longoni, Umanesimo e Rinascimento in Brianza. Studi
sul patrimonio culturale, Mondatori Electa, 1998
e. mattavelli, Sormano. La sua storia, Cinisello
Balsamo, 1993
c. mazza, Memorie storiche della Vallassina,
manoscritto, 1796; in Memorie storiche
della Vallassina: dal manoscritto del 1796, a cura della Biblioteca Comunale di Asso, Asso, 1995
c. meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011ù
Accessibilità
Altro.