Origine
Medievale.
La struttura attuale ha avuto origine in età romanica, ma fu
costruita sulle fondamenta di una chiesa altomedievale (forse paleocristiana),
come hanno dimostrato alcuni scavi archeologici. Altra testimonianza della sua
antichità è la dedicazione ai santi Cosma e Damiano, medici che furono
martirizzati nel IV secolo e il cui culto si diffuse immediatamente per
guarigioni ritenute miracolose.
Questo edificio ebbe
la funzione di parrocchiale del paese fino a quando, nel 1654, fu inaugurata la
chiesa dedicata alla Natività di Maria Vergine, adempiendo all’ordine di
Federico Borromeo.
Descrizione esterna
Situata all’esterno del centro abitato del paese, la chiesa dei Santi
Cosma e Damiano era circondata dal cimitero; il sagrato fu dotato delle
cappelle della Via Crucis nel corso
del Settecento: gli affreschi, danneggiati dagli agenti atmosferici, furono
sostituiti da mosaici nel 1972.
L’esterno, a
pietre a vista, rivela gli interventi di modifica ed ampliamento a cui fu
soggetto l’edificio religioso. Già osservando la facciata, con portale
sormontato da lunetta e finestra circolare, si può comprendere la divisione
dell’interno e la trasformazione del portico laterale in navata; Carlo Mazza,
infatti, nel suo manoscritto ricorda che il portico lungo il fianco destro fu
chiuso tra il 1570 e il 1584. Proseguendo sullo stesso lato, si incontra la
torre campanaria dalla tipica architettura del romanico comasco (con due ordini
di feritoie e quattro di bifore) e il locale della sacrestia che fuoriesce dal
corpo principale.
Sulla parete esterna
dell’abside, un affresco abbastanza rovinato ritrae la Pietà.
Descrizione interna
La chiesa presenta un’aula divisa in due campate di
differente lunghezza; tramite un basso gradino si accede all’area presbiterale
rettangolare, alla destra della quale sorge la sacrestia. Sul lato destro
dell’aula si apre la cappella della Vergine, che può essere intesa anche come
navata laterale, divisa dalla sacrestia dal campanile; questo è lo spazio che
si è venuto a creare con la chiusura del portico esterno.
Vi sono conservati degli affreschi, la
maggior parte dei quali è stata rovinata dall’umidità.
Nella navata destra (o
cappella della Vergine) sono rimasti solo dei lacerti, di cui si riconoscono:
sulla parete di fondo due tondi con l’Annunciazione
e sul sottarco che dà accesso all’aula il Trigramma,
con ai lati due Santi poco leggibili
(san Rocco e sant’Antonio Abate?).
La zona più interessante è il
presbiterio, perché conserva la maggior parte delle pitture.
Al centro dell’arco
trionfale Dio Padre assiste all’Annunciazione, mentre nel sottarco sono
rappresentati i Profeti (quelli a
destra sono andati persi).
Gli affreschi che
decorano l’abside, a quanto risulta dai documenti, furono realizzati da Andrea
De Passeris e possono essere datati al 1505: il Longoni cita il contratto
stipulato in quell’anno tra il pittore di Torno e gli abitanti di Rezzago.
Sulla parete di fondo rimane la Crocifissione: si tratta di una delle Crocifissioni più interessanti del
Triangolo Lariano per la ricchezza compositiva; purtroppo, il cattivo stato di
conservazione non permette di ammirare la qualità e la quantità dei
particolari.
A sinistra, invece, il De Passeris
dipinse la Pentecoste, un tema abbastanza
inusuale. Sotto questa scena sono ritratti tre Santi, due dei quali poco riconoscibili: forse si tratta di
sant’Antonio Abate e di san Sebastiano; la terza figura è sicuramente
sant’Agata, in quanto regge su un vassoio i seni, simboli del suo martirio. La Pentecoste
è l’affresco meglio conservato: in una stanza, la Vergine è circondata da
dodici apostoli seduti su panche marmoree; attraverso la bifora della fascia
superiore entra la colomba, simbolo dello Spirito Santo; all’avvenimento
assiste un santo, raffigurato all’esterno della stanza, che sta leggendo un
libro e stringe con una mano un serpente: dalla lunga barba castana si può
identificare come san Paolo.
Probabilmente, questa scenafu soggetta a ridipinture in epoche
posteriori: si è giunti a questa conclusione osservando il differente stato di
conservazione di questo affresco rispetto agli altri.
La decorazione della volta, infine,
presenta al centro Dio Padre
circondato, nelle vele, dagli Evangelisti
e dai Dottori della Chiesa.
Bibliografia
s. a., Chiesa romanica dei Santi Cosma e Damiano in Rezzago, a cura della
Comunità Montana Triangolo Lariano, Asso, 2002
v. longoni,
Immagini della devozione nel Triangolo
Lariano, Canzo, 2000
c. mazza,
Memorie storiche della Vallassina,
manoscritto, 1796; in Memorie storiche
della Vallassina: dal manoscritto del 1796, a cura della Biblioteca Comunale di Asso, Asso, 1995
c. meroni,
Antichi edifici religiosi del Triangolo
Lariano, Varese, 2011
c. perogalli,
Quattro chiese medioevali della Valassina,
Milano, 1953
Accessibilità
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