ALTITUDINE Mt. 850
Ridente paese che offre una varietà di mete panoramiche. Il vecchio nucleo conserva scorci suggestivi e architetture d’altri tempi. Meta di interesse culturale è la chiesa di Santa Valeria, edificio dall’impianto romanico a croce greca inserito in una proprietà privata. Sulle pareti interne si possono ammirare affreschi trecenteschi della santa titolare. Carico di espressioni devozionali è il santuario della Madonna di Campo è fulcro per il culto mariano delle popolazioni della Vallassina. Interessante è anche l’itinerario dei luoghi sacri a Giovanni Segantini, pittore che qui soggiornò e dipinse uno dei suoi capolavori (Alla stanga), del quale il comune ospita una copia.
La storia di Caglio non si differenzia molto da quella degli altri paesi del Triangolo Lariano. La sua origine si perde nella notte dei tempi: forse il nome Caglius deriva da un antico nome gentilizio romano “Callius” oppure, come dice Boselli, potrebbe derivare dalla voce caio (recinto-chiusura). E’ stata anche suggerita la possibile derivazione da caglio per il latte o anche dalla presenza di un’erba locale: il fiore giallo galium verum.Il paese seguì in tutto e per tutto le vicende della Pieve di Asso, di cui fece parte sino al 1407,quindi anche durante il periodo di cui la Pieve venne infeudata ai Vescovi di Milano. Passato sotto i Visconti, come del resto tutta la zona circostante, il paese divenne poi, nel 1409, parte del feudo del Duca Facino Cane. Verso la metà del XIV secolo il Duca Filippo Maria Visconti diede al Capitano Dal Verme la signoria del territorio Vallassinese, incluso Caglio. La storia del paese continua con la dominazione delle varie signorie,prima i Fregoso, nel 1500 e, successivamente, dal 1533 sini al 7 agosto 1788, agli Sfondrati. Da quella data il paese non appartenne a nessuna famiglia e, dal 1928 al 1947, venne inserito nel Comune di Santa Valeria che comprendeva l’insieme di Caglio,Rezzago e Sormano per poi divenire completamente autonomo.